Calcoli di convenienza Regime Forfettario - Parte 2

Regime Forfettario o Regime Ordinario? Scopri quale conviene di più: confronto completo tra tassazione, contributi ed effetto IVA. Con esempio pratico su professionista con 40.000 € di fatturato.

5/5/20253 min read

Riprendiamo brevemente le considerazioni già fatte in un post precedente, ed arricchiamo la trattazione con un ulteriore esempio.

Stiamo parlando della valutazione di convenienza tra il Regime Forfettario e il Regime Ordinario/Semplificato.

Tralasciando gli evidenti vantaggi del Regime Forfettario legati ai ridotti adempimenti fiscali (esonero dalle scritture contabili, esclusione dall'applicazione degli ISA, ecc.), se affrontiamo la cosa sul piano meramente quantitativo, la risposta non sempre è così scontata: bisogna infatti considerare la scelta valautandola nei suoi tre aspetti:

  1. Fiscale (diversa tassazione del reddito)

  2. Contributivo (diverso imponibile contributivo, eventuale presenza di agevolazioni)

  3. Effetto IVA netto (Iva "incamerata" sulle vendite, al netto dell'Iva sugli acquisti non detratta)

Mentre il significato dei primi 2 aspetti è piuttosto intuitivo, il terzo è quello più sottovalutato ma allo stesso tempo potrebbe essere anche il più importante nella scelta di convenienza, per cui merita alcune riflessioni.

Il fatto che il Regime Forfettario sia escluso dall'Iva comporta due effetti:

  1. non viene addebitata l'Iva in fattura ai propri clienti

  2. non si detrae l'Iva a credito sugli acquisti effettuati

Per ulteriori considerazioni, si rinvia a quanto scritto nel post precedente.

Vediamo tutti questi diversi aspetti della scelta di convenienza attraverso un altro esempio molto pratico e concreto!

📈 Esempio: attività rivolta esclusivamente a soggetti Iva

Immaginiamo due ingegneri che fatturano esclusivamente a soggetti Iva.

Questi sono i dati di partenza, validi per entrambi:

  • Fatturato annuo: 40.000 + Iva

  • Costi sostenuti: 10.000 + Iva

  • Ipotesi semplificatrice: aliquota Iva sia su vendite che su acquisti pari al 22%

  • Aliquota Inarcassa: 14,50%

  • Nuova attività con aliquota 5%: NO

  • Riduzione contributi INPS del 35%: NON SPETTANTE

  • Addizionali (stima): 2,00%

  • % redditività dell'attività: 78%

Effetto IVA

In questo caso il cliente-tipo dei nostri due ingegneri è un soggetto Iva, per cui entrambi concorderanno coi rispettivi committenti un importo al netto di Iva; solo che l'ingegnere Ordinario vi applicherà l'Iva, mentre l'ingegnere Forfettario no. Pertanto, dato che la base della contrattazione ingegnere - cliente è l'importo al netto dell'Iva, per il nostro ingegnere che aderisce al regime agevolato non vi sarà Iva da "incamerare" all'interno del compenso.

Ricapitolando, alla fine dell'anno entrambi fattureranno 40.000 €.

Venendo ai costi, alla fine dell'anno i costi regolarmente documentati sostenuti da ciascuno dei due ingegneri sono uguali e pari a 10.000 €, cui va aggiunta Iva che abbiamo deciso per semplicità di considerare al 22%.

Pertanto, a fine anno:

  • l'ingegnere Ordinario/Semplificato avrà detratto Iva per 2.200 €

  • l'ingegnere Forfettario, invece, non potendo detrarre Iva, non potrà recuperare quell'Iva che ha pagato sui costi, pari a 2.200 €

Alla fine, l'effetto Iva netto a sfavore dell'ingegnere Forfettario, da considerare in una valutazione di convenienza di questo tipo, sarà uguale all'Iva non detratta, pari a 2.200 €.

Aspetti fiscale e contributivo

📚 Ingegnere in Regime Forfettario

Reddito = 40.000 × 78% = 31.200 €

Contributi Inarcassa = 31.200 × 14,50% = 4.524 €

Reddito imponibile = 31.200 - 4.524 = 26.676 €

Imposta sostitutiva = 26.676 × 15% = 4.001 €

📚 Ingegnere in Regime Ordinario

Reddito = Ricavi - Costi = 40.000 - 10.000 = 30.000 €

Contributi Inarcassa = 30.000 × 14,50% = 4.350 €

Reddito imponibile = 30.000 - 4.350 = 25.650 €

IRPEF (aliquote 2025) = 25.650 × 23% = 5.900 €

Detrazioni per tipo di reddito = 580 €

Addizionali IRPEF = 25.650 × 2% = 513 €

Totale Imposte = 5.900 - 580 + 513 = 5.833 €

📍 Conclusione

Per un'attività che lavora con esclusivamente (o prevalentemente) con soggetti Iva, senza IVA da detrarre e con costi moderati (come l'ingegnere del nostro esempio) il Regime Forfettario potrebbe non risultare conveniente. Come si vede anche dalla tabella qui sopra, il beneficio fiscale e l'effetto Iva si compensano a leggero sfavore del Regime Forfettario, che in questo caso risulta non conveniente sul piano meramente numerico.

Va da sé che nella scelta di convenienza vanno valutate anche tutte le semplificazioni contabili che il Regime Forfettario porta con sé. Cosicché, nel caso di specie, i 542 € di svantaggio per il Regime Forfettario, potrebbero non essere una cifra tale da sconsigliare l'adesione a tale regime agevolato.

Va infine considerato che, se i ricavi aumentano, l'effetto fiscale inizia a essere significativo e tale da ribaltare quanto visto finora nell'esempio. Se poi a ciò si aggiunge anche la possibilità di beneficiare dell'aliquota ridotta del 5% per le nuove attività, ecco che allora il vantaggio di aderire a tale regime agevolato diventerebbe ancora una volta molto netto.

Si vedano in proposito le tabelle sottostanti, aggiornate per tenere conto di tali ipotesi (più esattamente: compensi 80.000 €, costi 20.000 €, imposta 5% in quanto nuova attività).